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Una spiaggia di trent’anni fa: Ribeira
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Prima che interventi di recupero architettonico ed ambientale ne cambino l’atmosfera, bisogna vedere la spiaggia di Ribeira davanti ad uno dei quartieri più tradizionali di Salvador, un tempo luogo di vacanze delle classi agiate, dove ora si respira un’aria da tempi passati. Qui troverete una calma e una tranquillità tipica della spiaggia di una piccola cittadina. Questo ambiente è reso sonnolento anche per un certo abbandono e degrado a cui le autorità comunali e statali, accogliendo le reiterate richieste dei cittadini, prima o poi porranno rimedio. Lungo la strada del quartiere che costeggia la spiaggia (Avenida-Beira-Mar) le decine di “barracas” sono sempre piene di gente che beve, prende il sole, gioca a domino, mentre sulla spiaggia vicino al mare i cercatori di molluschi sono al lavoro. Certamente l’acqua non è un modello di limpidezza, anzi l’esatto contrario, ma nessuno pare preoccuparsene.
Il progetto “Bahia Azul” per disinquinare la baia di Todos os Santos prevede una spesa di quasi un miliardo di dollari già stanziati dallo Stato di Bahia e da organismi internazionali: riporterà anche questa spiaggia ai suoi antichi splendori. Lo merita anche perché nelle vicinanze vi sono luoghi di particolare interesse come il Solar Amado Bahia, meta di tanti turisti, o la insenatura (“Enseada Dos Tainheros”) che negli anni ’40, prima che venisse costruito l’aeroporto attuale, era la sede dell’“Hidroporto” dove ammaravano gli idrovolanti provenienti da tutto il Brasile.
È proprio in questa insenatura che il 10 novembre del 1917, in seguito all’entrata in guerra del Brasile contro la Germania, la cannoniera tedesca “Eber” fu incendiata e affondata dal suo stesso equipaggio per non farla cadere in mano ai brasiliani. Vicino vi è anche la chiesa di Nossa Senhora da Penha del secolo XVII purtroppo ormai quasi in totale rovina.
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