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Capoeira: la danza-lotta
Uno degli apporti più significativi degli africani alla cultura afro-baiana è senza dubbio la “Capoeira”, un danza-lotta proveniente dall’Africa, che fu praticata per secoli dagli schiavi in segreto. Il padrone bianco la vietava perché vi vedeva una potenziale arma di difesa-attacco dello schiavo e nel contempo la temeva perché la violenza della lotta avrebbe potuto rovinargli quella che considerava semplicemente una merce: lo schiavo negro.
Finalmente, negli anni Trenta, la “Capoeira” uscì dalla clandestinità e, grazie al lavoro del grande maestro Mestre Pastinha, conquistò notorietà anche tra i bianchi diffondendosi notevolmente. La “Capoeira”, da molti considerata una specie di nuova arte marziale, consiste nello scambio di colpi tra due lottatori che in realtà non si toccano mai, al suono di strumenti musicali di cui il più importante è il “Berimbau”, un arco su cui è inserita una zucca, che produce un suono molto caratteristico. Esistono due stili di danza-lotta, la “Capoeira d’Angola” e la “Regionale”. La differenza consiste nell’altezza cui vengono portati i colpi. Vi sono numerosi gruppi che praticano questo sport e spesso si esibiscono per strada: li troverete sempre al “Mercado Modelo” o al “Pelourinho”. Dare un’offerta in queste occasioni non fa male.
Nell’ambiente suggestivo del Forte de Santo Antonio Alem do Carmo (Carmo), una vecchia prigione, ora centro culturale popolare, l’Accademia di “Angola da Bahia del Mestre Moraes” (tel. 2353601) offre la possibilità di assistere a lezioni di “Capoeira”, come pure la palestra del “Mestre Bimba” in Rua Francisco Muniz Barreto (Pelourinho), tel. 2438005.

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