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Minidizionario del Candomblé di Bahia

A

ABALUAIÉ
Divinità del vaiolo. (vedi Omolu)

ABARÁ
Piatto della cucina afro-brasiliana.
È cibo caro a Iansã e ad altre divinità. È una piccola polpetta di fagioli con cipolla, sale, olio di palma (dendê), avvolta in una foglia di banana e bollita.

ABIA
È la carica femminile più bassa all’interno del “Terreiro”. Chi la possiede ha ricevuto solo una minima iniziazione e compiuto solo alcuni riti.

ACAÇÁ (pr. Acassa)
È un piatto della cucina afro-bahiana amato da Oxalá, Nanã, Yemanjá. È un pasticcio di farina di riso o di granoturco con acqua e sale, cotta come gelatina in grandi foglie verdi di banano.

ADARRUM
È un suono speciale dei tamburi (Atabaques) e dell’Agogo per chiamare con forza gli Orixás.

ADJÁ
Strumento fatto di due o più campanelle con batacchio usato in diverse cerimonie. Generalmente lo suona la Mãe Pequena nell’orecchio della Filha de Santo per farla entrare in trance.

AFOXÉ
Parola che ha ampia diffusione nel mondo del Carnevale e della musica baiana di oggi. In origine era un gruppo musicale negro che partecipava ad una festa semi-religiosa del Candomblé facendo, prima di uscire per strada, sacrifici a Exu. Attualmente il gruppo Afoxé più famoso è quello dei “Filhos de Gandhi”.

AGOGÓ
Strumento musicale fatto di due campanelle di misura diversa sulle quali si batte con un’asta di ferro.

ÁGUA DE OXALÁ
Cerimonia di purificazione e di apertura delle grandi feste nei “Terreiros de Candomblés” a Bahia. A fine agosto o in settembre secondo il “Terreiro”, le giovani iniziate vanno ad una fonte consacrata e prendono dell’acqua con la quale lavano tutti i simboli di Oxalufã, ossia Oxalá vecchio. Festa molto suggestiva che ha legami con quella del “Lavagem Do Bonfim”.

AIUCÁ
Uno dei tanti nomi di Yemanjá.

ALABÊ
È il capo dei suonatori degli Atabaques.

ALAKETO
“Terreiro” nel quartiere di Matatú che, per la fama datagli da una sua grande Mãe, è conosciuto con il nome di “Olga De Alaketo”.
Significa “re di Keto”, una regione tra la Nigeria e il Benin.

ALUÁ
Bevanda fermentata a base di ananas, zenzero e zucchero grezzo.

AMALÁ
Cibo votivo di Xangô. È un Caruru di Quiabos con purè di riso.

ANGOLA
Antica colonia portoghese da cui vennero molti schiavi in Brasile. Dalle sue lingue, Kimbundo e Kikongo, derivano molte parole del linguaggio popolare brasiliano.

ANINHA
Eugenia Ana Santos, grande Mãe De Santo del Terreiro Axé Opo Afonjá in São Gonçalo Do Retiro.
ARROZ DE HAUÇÁ
Riso cotto solamente con acqua: vi si collocano pezzetti di carne secca fritta e peperoncino. È piatto votivo di Oxalá.

ATABAQUES
Tamburi del Candomblé. Sono tre di varie dimensioni, grandi da un metro a 50 centimetri: Rum, Rumpí e Lê. Sono suonati con le mani o con aste, secondo il ritmo. I tamburi chiamano le divinità, accompagnano i canti, salutano con i loro suoni i dignitari del Terreiro o gli ospiti illustri.

AXÉ
Parola dal significato ampio e complesso. È la forza dinamica e spirituale delle divinità. Queste forze alcune volte si incarnano in piante o oggetti vari che sono sotterrati nel Terreiro divenendo certezza spirituale del Terreiro stesso. Gli “Axés” rappresentano tutti gli Orixás.
Forza spirituale. Sono i valori magici del Terreiro, la sua ragione di esistere.

AXEXÉ (pr. Ascescé)
Rituale religioso praticato quando muore una persona importante della comunità religiosa del Terreiro. L’Axexé comincia dopo la sepoltura e si compie con complessi rituali, canti e danze. Varia molto a seconda del tipo di Candomblé.

AXOGUM
È colui che sacrifica gli animali per gli Orixás secondo regole ben precise. È figura importante e gode di grande rispetto.

AZEITE DE DENDÊ
Olio tratto dalla palma “dendezeiro”, portata in Brasile dall’Africa. È molto usato nei cibi votivi e anche in alcuni riti.

AZEITE DOCE
Olio d’oliva. Usato in alcuni riti e cibi di alcune divinità.


B

BABALORIXÁ (pr. Babaloriscià)
Capo maschile di un Terreiro. Popolarmente è detto “Pai de Santo”. Dirige tutta la vita religiosa e amministrativa della comunità religiosa del Candomblé: cerimonie, sacrifici di animali, iniziazioni, raccolta di erbe sacre e medicinali; interroga le divinità su varie questioni, orienta la vita spirituale degli adepti. Ha per tutta la vita un forte legame con i “Filhos de Santo” da lui iniziati.

BABALAÔ
Sacerdote di Ifã, la divinità della divinazione. Per conoscere il futuro usa piccole noci di cocco della palma Dendezeiro o piccole conchiglie. Gode di grande fama e rispetto.
Lo studioso francese Pierre Verger fu iniziato come “Babalaô” in Africa, dove studiava l’arte divinatoria di Ifã.

BAIANI
Divinità madre di Xangô. Poco conosciuta a Bahia, nel Terreiro di Axé Opo Afonjá riceve un culto particolare. I suoi colori sono il rosso e il bianco, il suo giorno è il mercoledì. Gli piace l’Amalá e l’Ekuró.

BAIXAR (pr. Baisciar)
Discesa dell’Orixá nel corpo del Filho o della Filha do Santo
(vedi descer)

BALÉ
È un piccolo cimitero del “Terreiro”. Può essere una costruzione fuori del “Terreiro”.
Nelle sue pareti vi sono vasi o piccole cavità nelle quali si trovano le anime dei morti alle quali sono portate le offerte. Solo gli uomini hanno accesso al Balé.

BANHO DE ABÓ, DE DESCARGA, DE ERVAS, DE FOLHAS
Bagni rituali fatti con erbe sacre, acqua sacra, foglie, sale, balsami, in molte occasioni della vita religiosa del Candomblé: nei riti di iniziazione, nella consacrazione di oggetti, per attrarre la protezione divina, nelle cerimonie di Bori (v.), nella medicina popolare.

BANTÚ
È il gruppo linguistico da cui proviene la stragrande maggioranza dei negri arrivati a Bahia: congolesi, angolani, mozambicani, benguela, cabinda etc.

BARCO DAS IAÓS
L’insieme delle novizie iniziate in un anno.
BARRACÃO
Ampia costruzione dove si celebrano i riti del Candomblé. Di forma rettangolare con porta principale che comunica con le stanze delle Filhas de Santo.

BARRAVENTO
Stordimento che precede la discesa dell’Orixá. Può verificarsi anche fuori dallo svolgimento della festa.

BATER
Fare cerimonie pubbliche o private di Candomblé. Non vi sono attività religiose durante il Carnevale o la Quaresima.

BATIZAR OS ATABAQUES
Cerimonia per consacrare i tamburi. Sono lavati con acqua e foglie sacre.

BATUQUE
Nome dato ai riti afro-brasiliani nel Rio Grande do Sul.

BENIN (o DAHOMEY)
Regione del Golfo di Guinea da cui vennero molti negri di Bahia.

BODE
Caprone. È animale usato nei sacrifici a vari Orixás. Quando è nero è per Exu.

BORI
Cerimonia molto importante per l’adepto del Candomblé. È una specie di rito purificatorio, di penitenza. Serve a rafforzare lo spirito del credente.

BOZO
Feticcio, magia nera, operazione religiosa fatta verso una terza persona per procurarle del male o del bene o per creare un legame.

BUZIO
Piccola conchiglia. Vengono usate per ornare oggetti rituali, per farne braccialetti, ma essenzialmente in numero di 16 o 32, per attività divinatorie.

C

CABAÇA (pr. Cabassa )
Zucca, seccata e svuotata è molto usata nei riti.

CABEÇA FEITA (pr. Cabesa feita)
Iniziato, persona che si è sottoposta ai riti per ricevere il Santo o la Divinità.

CABINDA
Regione dell’Africa. A Bahia è dato questo nome ai negri che vengono da questa regione.

CABOCLO
Incrocio tra indio e bianco. È sinonimo di contadino del Nordest. La parola Caboclo indica tutte le manifestazioni di sincretismo tra religioni di origine africana e credenze degli Indios d’America. È anche un Orixá.

CALENDARIO DAS GRANDES FESTAS
Il calendario delle grandi feste religiose è legato al tipo di Candomblé (Angola, Nagô, Jeje, etc.) e al “Terreiro”. In genere comincia in agosto. Durante il Carnevale e la Quaresima non si tiene alcun rito.

CAMARINHA
È la stanza dove le novizie (Iaós) fanno la loro iniziazione. La durata varia da uno a sei mesi secondo il tipo di Candomblé e di “Terreiro”.

CANDOMBLÉ
Con questa parola si può intendere sia il complesso della religione afro-baiana, sia il luogo dove ne vengono celebrati i riti. I tipi di Candomblé sono molti e in origine diversi tra loro: de Angola, de Caboclo, de Congo, de Keto, Nagô. Le diversità dei riti e delle divinità è dovuta alle origini degli schiavi dai diversi paesi dell’Africa. Con il tempo si sono affermati prevalentemente i riti e le divinità degli Ioruba, ovvero del Candomblé Nagô.

Candomblés BAIANOS
I “Terreiros” di Candomblé sono migliaia, grandi e piccoli, famosi e meno noti. I principali sono attualmente:
• AXÉ OPÔ AFONJÁ, all’estremità di S.Gonçalo do Retiro 245 (Cabula).
• BATE-FOLHA, Traversa S.Jorge 65 (Mata Escura do Retiro).
• CASA BRANCA, Avenida Vasco da Gama 463 (Vasco da Gama).
• CASA OXUMARE, Avenida Vasco da Gama 343 (Vasco da Gama).
• MENININHA DO GANTOIS, Alto do Gantois 23 (Federaçao).
• NEIVE BRANCO, Rua Campinas de Brotas (Brotas).
• OLGA DE ALAKETO, Avenida Alaketo 69 (Matatu).
• PILÃO DE PRATA, Rua Tomaz Gonzaga 298 (Boca do Rio).
• TERREIRO DO COBRE. (Federaçao), tel. 2037131.

CARURU DE COSME E DAMIÃO
Festa religiosa afro-brasiliana, con impronta cattolica realizzata in onore degli Ibeji, gli Orixás gemelli sincretizzati con i santi cattolici Cosma e Damiano. Il 27 di settembre vengono offerti dolci ai bambini e caruru agli adulti.

CASA DE CANDOMBLÉ
Equivale a “Terreiro”, ovvero luogo dove si celebrano i riti del Candomblé.

CAVALO DE SANTO
La persona sulla quale la divinità Orixá discende ovvero si incorpora.

CHAMADA DOS Orixás
Momento della cerimonia in cui vengono intonati i canti per far incorporare gli Orixás.

COMIDAS DE SANTO
Cibi votivi preparati apposta e offerti agli Orixás. La maggior parte dei piatti è di chiara origine africana. Ogni divinità ha i suoi cibi preferiti. Alcuni sono preparati con la carne degli animali sacrificati ritualmente. Spesso nelle cerimonie vengono distribuiti ai fedeli e ai visitatori alcuni cibi votivi, possono essere mangiati senza alcuna preoccupazione sanitaria.

CONGO
Grande regione dell’Africa Equatoriale, oggi Congo-Brazaville e Zaire. Vi furono presi molti schiavi per la colonia portoghese del Brasile.

CORES
Nel Candomblé ogni Orixá ha il suo colore che varia secondo il tipo di Candomblé.
COLARES
Collane e braccialetti hanno una grande importanza nel Candomblé. Sono fatti di materiali diversi e variano a secondo del tipo di Candomblé e dell’Orixá. Tutti gli affiliati di ogni grado ne indossano moltissimi.

CULTOS AFRO-BRASILIANOS
Tutti quei culti che hanno origine nelle credenze religiose degli schiavi negri portati dall’Africa. Prendono nomi diversi a seconda delle diverse aree geografiche del Brasile dove sono praticati e delle influenze subite. A Bahia si chiama Candomblé, a Rio de Janeiro è la Macumba, nel Maranhão è il Tabor de Mina, Batuque nel Parà. Nell’Amazzonia con forti influenze degli Indios, ha dato vita alla Pajelança (pr. Pagelansa). Altro rito nato dall’incontro tra credenze africane e indios è il “Candomblé de Caboclo”.


D

DAGÃ
L’aiutante più vecchia delle due che praticano il Despacho de Exu.

DANÇAS RITUAIS DOS ORIXÁS
Ogni filho o filha una volta che è entrato in trance, dopo che la divinità è discesa dentro di lui, balla in suo onore. La danza varia molto secondo il tipo di Candomblé e la divinità che si è incorporata.

DAHOMEY
Paese dell’Africa che attualmente si chiama Benin. Un numero notevole dei suoi abitanti furono portati come schiavi a Bahia.

DENDÊ
Palma di origine africana dai cui piccoli noccioli si ricava l’olio di Dendê. È molto usato nel Candomblé e nella cucina baiana.

DESCER
Atto con cui la divinità si incorpora nel suo adepto.

DESPACHO DE EXÚ
Cerimonia celebrata per blandire Exu e mandarlo a chiamare gli altri Orixás. Si sacrificano animali accompagnati da canti affinché non disturbi i riti successivi. Per questo si tiene prima di qualunque altra cerimonia, in genere prima del tramonto.
DONO DA CABEÇA
Ognuno, iniziato o semplice fedele, ha il suo Orixá, ovvero la divinità che lo accompagnerà per tutta la sua vita e, se iniziato, discenderà in lui. Vi sono casi in cui si hanno due Orixás. Per sapere quale sia si usa l’arte della divinazione praticata da un Pai o da una Mãe de Santo.


E

EBOMIN
Filha o filho de Santo con più di sette anni di iniziazione.

EBÓ
Offerta o sacrificio di animali in onore degli Orixás. Popolarmente viene usata questa parola per indicare un’offerta lasciata all’aperto per attirare il bene o il male su qualcuno.

EGUNS
Le anime dei morti o degli antenati. Nell’isola di Itaparica c’è l’unico Candomblé di Eguns del Brasile.

EKEDÍ
Sono assistenti che aiutano le Filhas e Filhos de Santo quando sono presi dall’Orixás. Asciugano loro il sudore, fanno attenzione che non cadano, li accompagnano nelle stanze per indossare i paramenti dell’Orixá che è disceso in loro. Non entrano in trance e alcune volte fanno una breve iniziazione.

ENCANTADOS
Parola con cui vengono chiamate le divinità nel Candomblé del Cabloco e nella Pajelanca.

ENCRUZILHADA
Incrocio. È un punto d’incontro di varie strade dove vengono lasciate generalmente le offerte a Exu che ama questo tipo di luogo.

ERÊ
Divinità infantile che si manifesta dopo che l’Orixá è andato via. Ha un carattere allegro e ama giocare. Ognuno, oltre ad avere un suo Orixá, ha anche un suo Erê. Spesso si manifesta con i gemelli Ibeji (Cosma e Damiano).
ESPIRITISMO
Con questa parola ci si riferisce allo spiritismo o occultismo di Allan Kardec che in Brasile ha dato vita alla “Credenza Espirita”. Ha esercitato forti influenze su riti di origine afro-brasiliana come l’Umbanda.

ESTAR DE, COM SANTO
Essere in stato di trance, essere posseduto dall’Orixá.

EUÁ
Divinità femminile, venerata nei Terreiros ma con poche Filhas de Santos. È divinità di acqua dolce. Il suo giorno è il sabato. Cibo preferito: granoturco filato e cocco tagliato. Colore: rosso.

EXU
Exu occupa un grande ed importante ruolo nel Candomblé. È venerato e molto temuto dai fedeli. È la divinità di collegamento tra il mondo naturale e quello sovrannaturale. È lui che, dopo aver ricevuto le dovute offerte, chiama gli Orixás affinché li si possa venerare e festeggiare nelle feste del Candomblé. Svolge molteplici ruoli e funzioni. Premia o castiga coloro che non fanno le dovute offerte rituali. Ama fare scherzi e dispetti provocando spesso equivoci e problemi agli uomini. Erroneamente e popolarmente per il suo carattere forte è stato abbinato al diavolo cristiano. Colori: rosso e nero; giorno: lunedì; cibi: pop-corn, farofa de dendê. Ama sacrifici di galli e montoni neri. Ama molto la cachaça, il vino e la birra.


F

FAROFA
Farina di manioca abbrustolita o cotta in forno con burro e con l’aggiunta di piccoli pezzi di carne secca o salata. È il cibo preferito di Exu.

FAZER CABEÇA
Prepararsi con determinati riti a ricevere l’Orixá. Iniziazione. (vedi Feitura de Santo)
FAZER O SANTO
Come sopra - Vedi Feitura do Santo.

FEITA(O)
Iniziata(o) - Vedi Feitura do Santo

FEITIÇO (pr. Feitiso)
Anche Ebó, Canjeré, Despacho, Muamba
Una fattura, un oggetto che emana energia malefica contro qualcuno.

FEITURA DO SANTO
Preparazione rituale per diventare Filha (o) de Santo, ossia sacerdotessa del proprio Orixá. È fatto di molte fasi: conoscenza dei rituali e delle credenze, dei canti e delle danze, del suono dei tamburi, della preparazione dei cibi votivi, della divinazione fatta con le conchiglie, del sacrificio degli animali, della raccolta delle erbe e piante sacre e medicinali, della lingua del Candomblé, del rituale di iniziazione.

FERRAMENTA DE Ogum
È un piccolo mazzo di strumenti in miniatura che ricordano le attività molteplici di questa divinità: spada, falce, zappa, che ricordano la caccia, il lavoro dei campi, la guerra. Il tutto in numero di 7, 14 o 21, uniti da un ferro a forma di arco.

FIGA
Tipico amuleto portafortuna fatto da una mano chiusa a pugno con il pollice stretto tra l’indice e il medio. Di origine antichissima, pare provenga dall’Europa.

FILHA(O) DE SANTO
Sacerdotessa o sacerdote. Adepta(o) del Candomblé che ha compiuto i rituali per l’iniziazione ed è capace di ricevere la Divinità. In Ioruba Iaô.


G

GAMELEIRA BRANCA
(Ficus Doliaria Martius Moracea)
Albero sacro, rappresenta la divinità Iroko o Loko. Nel suo tronco vengono depositate offerte votive.

GRITO
Grido con cui ogni orixá manifesta la sua presenza alla festa.

GUINE (pr. Ghine)
Con questa parola si indicava nei secoli passati tutta l’Africa Occidentale.


H

HAUÇÀ (pr. Aussà)
Lingua del nord della Nigeria. Fu parlata nel passato a Bahia dai negri chiamati “Mali”.

HIERARQUIA NO CANDOMBLÉ
Le cariche all’interno della comunità religiosa del Terreiro sono molteplici e molto rispettate.


I

IA KERERÉ o MÃE PEQUENA
Nella gerarchia occupa il secondo posto dopo la Mãe De Santo - Ialorixá. Dirige le danze rituali, può sostituire la Mãe de Santo in ogni sua funzione.

IALAXÉ
È la terza carica nel Terreiro. È sotto la sua guida che vengono compiuti gli atti di venerazione degli Orixás.

IALORIXÁ o MÃE DE SANTO
Guida spirituale del Terreiro, è sua responsabilità l’educazione religiosa delle sacerdotesse (Filhas de Santo), lo svolgimento delle feste religiose. È la massima autorità su tutti i problemi spirituali, morali e materiali del Candomblé. È scelta sulla base delle indicazioni date dalle conchiglie (Buzios) usate nella divinazione. È una carica che dura per tutta la vita.

IANSÃ
Divinità dei venti, dei lampi e delle tempeste. Ha un carattere forte ed appassionato. Porta una spada di rame e una specie di frusta fatta con una coda di cavallo, segno di potere di origine africana. Colore: rosso. Giorno: mercoledì. Cibo preferito: Acarajé. Ama Il sacrificio di capre e galline. È sincretizzata con Santa Barbara che celebra la sua festa il 4 di dicembre, durante la quale tutti i partecipanti si vestono di rosso in un chiaro atto di sincretismo religioso.

IAÔ
Filha de Santo in Ioruba. Iniziata, sacerdotessa degli Orixás

IBEJI
Gli Orixás gemelli e di essi protettori. Sono assimilati ai Santi cattolici Cosma e Damiano, spesso confusi con gli Erés. La loro festa è il 27 settembre, quando viene celebrato il Carurú di Cosma e Damião.

IFÁ
È il grande Orixá della divinazione e del destino. I suoi sacerdoti chiamati Babalaô, leggendo piccole conchiglie sparse sul terreno interpretano il futuro e le risposte alle domande poste. Non ha culti speciali nel Candomblé, ma è molto rispettato. Il suo colore è il bianco ed è sincretizzato con lo Spirito Santo dei Cattolici.

ILÊ
In Ioruba significa casa.

ILÊ IYA NASSO
Nome Ioruba del “Terreiro” Casa Branca (Vedi Terreiros più famosi di Bahia).

ILÊ IYÁ OMIN AXÉ IYÁ MASSÉ
Nome Ioruba di un altro famoso Terreiro di Bahia (v. voce relativa) (Gantois)

ILÊ MORAIÂLAJÉ
Nome Ioruba del Terreiro Olga de Alaketo.

INCORPORAR
Entrare in trance, essere posseduto dall’Orixá.
INDUMENTARIA E ACESSÓRIOS DOS ORIXÁS
Le Filhas dopo essere cadute in trance vengono portate nelle Camarinhas (stanze) dove vengono vestite con gli abiti rituali del proprio Orixá. Si tratta di vestiti di vario colore e di accessori vari, risultato di un lungo sincretismo afro brasiliano: spade, corone, fruste e frustine, elmi, secondo norme ormai codificate.

INIZIADO (A)
Filho(a) de Santo

INSTRUMENTOS SIMBÓLICOS
DOS ORIXÁS
V. indumentaria e acessorios do Orixá.

Ioruba
Lingua e popolo negro abitante nella Nigeria occidentale, nel Benin e nel Togo. Vennero portati in grande numero come schiavi a Bahia. È chiamato in Brasile Nagô. La religione e la lingua Ioruba si è imposta nei secoli a tutti gli altri schiavi e così il Candomblé di Bahia è prevalentemente la religiosità e la lingua degli Ioruba. La lingua Ioruba viene insegnata in alcune università brasiliane.

IROKO
È un Orixá personificato da un grande Ficus chiamato in Brasile Gameleira Branca. Ai piedi di questa pianta vengono deposte le offerte. È sincretizzato con S. Francesco. Ha poche Filhas. Si identifica con il tempo.


J

JANAINA (pr. gianaina)
Uno dei tanti nomi di Yemanjá.

JEJE (pr. Gege)
Popolo del Daomei assimilato dagli Ioruba.

JEJE NAGÔ
Definizione usata per la cultura e il rituale religioso predominante a Bahia e nato dalla fusione dei due popoli.
K

KETO
Antico regno dell’Africa occidentale di lingua Iorubana. Il Candomblé di rito Keto è uno dei più tradizionali.

KIMBUNDO
Lingua molto parlata in Africa, ha lasciato eredità nel brasiliano.


L

LAVAGEM DO BONFIM
Tradizionale festa che si svolge nel mese di gennaio (v. capitolo feste). Vi è sicuramente un legame con la festa di “Água de Oxalá” e con la leggenda che racconta che Oxalufã (Oxalá vecchio) fu lavato dopo essere stato prigioniero per sette anni.


È il più piccolo dei tamburi.

LÍNGUAS RITUAIS
I canti, le preghiere e i vari momenti del rito vengono fatti nella stragrande maggioranza dei Terreiros in Ioruba, in pochi altri casi in Angola-Congolese. Le lingue non sono parlate dai fedeli e vengono imparate a memoria.

LÍNGUAS SUDANESAS
Il gruppo delle lingue sudanesi, di cui fa parte lo Ioruba,è, insieme a quelle Bantú, la lingua parlata dai negri dell’Africa.

LOGUNEDÊ
Orixá bisessuale. Per sei mesi è giovane ninfa dei boschi, negli altri sei è prestante cacciatore. È divinità figlia di Oxóssi e Oxum.

LOKO
Lo stesso che Iroko.

LORUGUM
Cerimonia di saluto degli Orixás che vanno in Africa e lì rimangono perché durante la Quaresima non vi sono cerimonie religiose.
M

MACUMBA
Nome dato a Rio de Janeiro ai culti afro-brasiliani. Alcuni usano questa parola per indicare feticci o fatture.

MACUMBEIRO
Guida di un Terreiro di Macumba. Creatore di fatture, può anche avere un valore dispregiativo.

MÃE DE SANTO
Lo stesso di Ialorixá. La parole Mãe de Santo è la più usata per indicare la guida del “Terreiro”.

MÃE PEQUENA
Equivale a Ia Kekerê (v.).

MALÊ
Nome dato agli schiavi provenienti da varie parti dell’Africa di religione mussulmana. Furono protagonisti nel 1835 di un sanguinoso tentativo di rivolta.

MATANÇA (pr. matansa)
Sacrifici di animali in onore degli Orixás, generalmente fatto all’alba.

MENINOS
Sinonimo di Ibeji, o Cosme e Damião.

MINISTROS DE XANGÔ
In numero di dodici, con altrettanti sostituti sono cariche onorifiche del Terreiro di Axé Opo Afonjá.

MOÇAMBIQUE (pr. mosambiche)
Antica colonia portoghese da cui furono portati molti schiavi.

MUÇURUMIM
Lo stesso di Malê.

MUNGUNZA
Granoturco bianco cotto in latte di cocco o di vacca. Cibo votivo di Oxalá e Nanã.
N


NAÇÃO (pr. nazao)
In origine indicava un gruppo di tribù che formavano una nazione. Adesso indica il tipo di rito del Candomblé: Rito Nagô e dentro di esso le sue suddivisioni: Keto, Ijexa, Oyo, Jeje, Mina, Muçurumin, infine Angola, Congo e Moçambique. (vedi ritual).

NAGÔ
Termine con cui in Brasile si chiamano gli Iorubas.

NANÃ o NANAN BURUCÚ
Orixá femminile considerata da alcuni madre di tutti gli Dei, sposa di Oxalá, divinità dei laghi, paludi e acquitrini.

NIGERIA
Paese dell’Africa Occidentale da cui vennero portati molti schiavi a Bahia.


O


OBÁ
Vedi ministro de Xangô.

OBÁ
Divinità di fiume e sposa poco amata di Xangô. Secondo il mito si tagliò l’orecchio sinistro tentando di farlo mangiare come fattura d’amore a suo marito. Accortosene Xangô la ripudiò. Ha carattere forte e guerriero, usa uno scudo di rame con il quale copre l’orecchio tagliato. Colori: rosso, bianco e giallo.
Cibo: Abará, Acarajé, tartarughe.
Giorno: mercoledì.
Sincretizzato con Giovanna D’Arco.

OBALUAÊ
(vedi Omolu)
OBALUFÃ
Orixá, figlio di Odudua, è considerato l’inventore della tessitura e degli abiti.

OBATALÁ
Nome africano di Oxalá.

OBRIGAÇÕES (pr. obrigasois)
Sono l’insieme delle offerte e dei riti che i membri del Candomblé devono fare periodicamente agli Orixás. Le Filhas de Santo devono farne settimanali, mensili e annuali. Poi ci sono ad esempio quelle annuali, triennali e settennali per celebrare gli anniversari di iniziazione. In genere si offrono cibi o animali.

ODUDUA
Orixá poco venerato, può essere maschio ed è il fratello di Obatalá-Oxalá, quando invece è di sesso femminile, è la sua sposa e simbolizza la madre terra. Una leggenda racconta che avrebbe fatto il mondo al posto di suo fratello Obatalá-Oxalá che si era ubriacato con il vino di palma.

OFERENDAS
Le offerte agli Orixás che hanno il significato di ridare quelle forze che furono usate per fare tutti gli esseri.

OGÃ
Titolo onorifico dato a persona importante socialmente ed economicamente. Possono essere scelti o dalla guida del Terreiro o da un Orixá. La persona è sottoposta ad una iniziazione. Gli Ogãs formano un Consiglio che segue le varie attività del Terreiro. È figura molto rispettata nel Candomblé.

OGUM
Conosciuto anche con il nome di Abre Caminho, colui che apre la strada, la sua Filha(o) è quella che è in testa al circolo delle Filhas durante le feste. È fratello di Exu e di Oxóssi. È la divinità protettrice di tutti quelli che lavorano con il ferro, agricoltori, fabbri, cacciatori. Infatti il suo simbolo è chiamato “Ferramenta De Ogum”. Ma Ogum è soprattutto il Dio della guerra. Infatti quando si incorpora, la Filha posseduta balla come se stesse combattendo, emettendo forti grida. Il suo giorno è il martedì. I suoi colori sono l’azzurro scuro e il verde. I suoi cibi sono fagioli di vario tipo, acarajé, feijoada. Ama il sacrificio di galli e caproni. È sincretizzato con S. Antonio da Padova e a Rio de Janeiro con San Giorgio.

OLORUM
Divinità suprema degli Ioruba nel pantheon degli Orixás. Creò il mondo, l’uomo e la donna. In Brasile è venerato poco.

OMOLU
È Orixá molto temuto perché è la divinità delle malattie, del vaiolo per antonomasia ma anche di tutte le malattie infettive. Può diffonderle ma anche curarle. Per questo quando si manifesta c’è silenzio ed attenzione nel Terreiro, la gente tocca con le dita il suolo e poi le porta alla testa in segno di saluto e rispetto. Questo è un gesto molto usato nel Candomblé come il segno della croce. Porta un costume di paglia che gli copre i segni del vaiolo. Giorno: il lunedì. Cibo: il granturco abbrustolito o pop-corn. Sincretizzato con san Lazzaro, ha una bellissima festa di sincretismo religioso. Da giovane si chiama Xapanã, anche Abaluaê o Obaluaê.

ORIXÁS
Gli Orixás sono gli Dei, le divinità degli africani che furono portati in America come schiavi, Sono centinaia in Africa, un paio di decine in Brasile. Sono gli intermediari tra gli uomini e Oxalá. Sono la divinizzazione delle forze della natura come il tuono, il vento, il lampo, l’arcobaleno; oppure di primitive attività economiche dell’uomo: la caccia ecc.. Oppure la divinizzazione di re, regine o eroi. Tutte le possibili realtà trovano espressione in un Orixá, che può a sua volta assumere forme e modi diversi. In Brasile, a Cuba, ad Haiti vi fu un necessario processo di sincretizzazione con i Santi cattolici per sfuggire alle persecuzioni delle autorità religiose.

OSSÂIM
Le piante e le foglie hanno una grande importanza nel Candomblé, sia sotto l’aspetto medicinale, sia sotto quello liturgico. Ecco perché Ossâim che ne è la divinità protettrice è chiamato l’Orixá Da Medicina. (v. banho). È sincretizzato con San Benedetto.

OSSÉ
Offerta settimanale di cibi all’Orixá nel suo giorno.

OXAGUIÃ (pr. Osciàghia)
Forma giovanile di Oxalá.

OXALÁ
È il Dio della creazione, figlio di Olorum, divinità suprema che nel cielo si mantiene indifferente alle vicende umane, avendo delegato a Oxalá i poteri di governare il mondo. È sincretizzato con il Senhor Do Bonfim (figlio del Dio cattolico). Può assumere due forme, una giovanile e allora si chiama Oxaguiã, con un aspetto guerriero e nobile, una di vecchio, come Oxalufã, con un aspetto nobile e curvo sotto il peso degli anni, che lo fanno camminare lentamente, appoggiandosi al suo tipico scettro. Il bianco è il colore che domina sempre ciò che riguarda Oxalá. Il suo giorno è il venerdì. Non mangia sale ne dendê. Vedi anche la voce Água De Oxalá.

Oxóssi
Orixá protettore della caccia, abita nelle foreste più impenetrabili. È conoscitore delle erbe medicinali e protettore della flora e della fauna. Porta il titolo di re di Keto. Porta corazza e cappello di cuoio e quando danza incorporato nel Terreiro punta le dita come se stesse cacciando. Il suo simbolo sono l’arco e una freccia. I suoi colori sono il verde o l’azzurro. Cibi preferiti: maiale, caprone, faraona. È fratello di Xangô e marito di Oxum. Il suo giorno è il giovedì.

OXUM (pr. Osciun)
È una delle Orixá femminile più importante nel pantheon del Candomblé. È la divinità delle acque dolci: fiumi, laghi, cascate. Ma è anche, e forse soprattutto, la Dea della bellezza e della ricchezza. È divinità della civetteria, dell’eleganza, della leziosità. Quando balla nel Terreiro il suo muoversi è sensuale e aggraziato, i suoi vestiti sono molto eleganti. Oxum quando balla fa l’atto di specchiarsi nel suo ventaglio. I suoi colori sono il giallo e il giallo-oro. Il suo giorno è il sabato. Il suo cibo è un Vatapá fatto con gamberi, capra e pesce. Sono molte le sante con cui è sincretizzata, molto importante è l’abbinamento con Nostra Signora Das Candeias. Nell’omonima città vicino a Bahia vi è una chiesa dedicata a questa santa che è molto frequentata dalle fedeli di Oxum.

OXUMARÊ (pr. osciumarè)
È la divinità dell’arcobaleno, è nella religiosità del Candomblé il punto d’unione tra il cielo e la terra. È Orixá bisessuale, essendo per sei mesi divinità maschile e per gli altri sei una bella ninfa. Suo simbolo sono due serpenti di ferro che tiene in mano quando balla incorporata nella sua Filha de Santo. È sincretizzato con São Bartolomeo. A Bahia viene venerato nel parco di S. Bartolomeo. Il suo giorno è il mercoledì, i suoi colori sono il verde e il giallo. Mangia montone, tartarughe, galli e un dolce fatto di granturco avvolto in una foglia di banana chiamato Aberem.


P

PADÉ
Parola Iorubana per Despacho.

PAI-DE-SANTO
Termine popolare con cui viene indicato il Babalorixá, guida di sesso maschile del Terreiro.

PAJELANÇA (pr. Pagelansa)
Mistura di elementi religiosi Indios, afro brasiliana, occultismo, cattolicesimo, molto popolare nelle zone dell’Amazzonia.

PANO DA COSTA
Tessuto dai colori vivaci, un tempo importato dall’Africa. È usato come indumento rituale nel Candomblé. È usato anche abitualmente dalla cosiddette “Baiane” nelle strade.

PEJI (pr. Pegi)
È l’altare, il santuario degli Orixás del Candomblé. Qui si trovano i simboli e le offerte fatte alla divinità. È qui che vengono celebrati i riti più intimi. Nei Terreiros più tradizionali avvicinarsi al Peji è consentito solo a pochi.

PIPOCAS
Chicchi di granturco arrostiti, più noti come pop-corn, cari a Omolu (San Lazzaro). È usato anche in altre occasioni religiose.

PRETOS VELHOS
Spiriti di vecchi schiavi negri molto popolari nell’Umbanda.

PRINCESA DO AIUCÁ
Uno dei tanti titoli di Yemanjá.


Q

QUIMBANDA (pr. chimbanda)
Riti religiosi di origine Umbanda.


R

RASPAR
Rapare a zero i capelli degli iniziandi.

RITUAL
Pur avendo una comune radice africana, l’insieme delle cerimonie religiose che danno vita al rituale variano molto a secondo del popolo (Nação) che le praticava in Africa.

RUM
Il più grande dei tamburi (Atabaques) usati nel Candomblé.


S

SACRIFICIO
Uccisione rituale di animali in onore delle divinità fatta dall’Axogun. Gli animali variano secondo le preferenze dell’Orixá.
SINCRETISMO
Processo di fusione di elementi religiosi di diversa origine. Nel Candomblé vi è stato l’abbinamento di Orixás africani e santi cattolici.

SUDANESES
Con questo termine si indica un’insieme di popoli e tribù dell’Africa Occidentale che sono venuti come schiavi in Brasile: Nagô, Hauçá, Jejé, Fantí, Axantí.

SUNDIDE
Durante le cerimonie dell’iniziazione il sangue dell’animale sacrificato viene versato in parte sulla testa e sulle spalle dell’inizianda. Il sangue faciliterà il contatto intimo tra l’Orixá e la futura Filha(o) de Santo.


T

TERREIRO
È l’area e gli edifici dove si celebrano le cerimonie religiose dei riti afro-brasiliani. Vi abitano stabilmente alcune persone, oltre a quelli che vi passano alcuni periodi richiesti dal rito dell’iniziazione.
Equivale anche a Candomblé.

TOQUE
Suono specifico dei tamburi per ogni Orixá.

TRABALHO (pr. Trabaglio)
Atto magico-rituale compiuto con finalità buone o anche cattive.

TRANSE
Condizione di sensibilità particolare (trance medianico) conseguita durante le cerimonie religiose del Candomblé con musiche e canti a lungo ripetuti. All’inizio lo stato di trance può essere scomposto, successivamente acquista le movenze dell’Orixá incorporato.

U

UMBANDA
Pratiche religiose risultate dalla fusione in Brasile di elementi religiosi di molteplici origini. Culti africani del tipo Congo-Angola, credenze degli Indios, influenze degli schiavi islamizzati, del cattolicesimo, dell’Occultismo. Ha vari rituali ed è molto diffusa.


V

VODUM
Equivalente a Vodú, termine che indica gli Orixás delle Tribù Jejé.


X

XANGÔ (pr. Sciangò)
È Orixá grande e potente dal carattere orgoglioso e dominatore. È il dio del lampo e del tuono. Grande amatore, ebbe come moglie le Orixás Obá, Oxum e Iansã e non solo, forse fece incesto con la propria madre Baiani. Morto, resuscitò. Quando balla sembra scagliare tuoni e lampi verso il cielo. È sincretizzato con San Geronimo. Colori: rosso e bianco. Cibo: Amalá, una specie di Carurú. Gli vengono sacrificati galli o montoni. Il suo giorno è il mercoledì. Ha dignitari chiamati Ministros De Xangô.


Y

YEMANJÁ
È la dea del mare ma anche delle acque dolci. È figlia di Obatalá (il Cielo) e di Oduduã (la Terra) e madre di un gran numero d’Orixás tra cui Xangô, Ogum, Oxum, Oxóssi ed altri. È sincretizzata con Nossa Senhora da Conceição da Praia. I suoi colori sono l’azzurro chiaro e il rosa chiaro. Il suo giorno è il sabato. I suoi cibi rituali sono il pesce, l’anatra, la capra e la faraona. A Rio Vermeglio c’è una piccola cappella presso la piccola colonia di pescatori dove una sua immagine a forma di sirena è oggetto di culto e di offerte quotidiane, È qui il centro della grande festa di Yemanjá del 2 febbraio quando centinaia di barche versano in mare le loro offerte. È sicuramente la divinità femminile più famosa e più popolare. Ha un luogo di culto anche nella Lagoa De Abaeté.


Z

ZUMBI
Fantasma, cosa dell’altro mondo. Nome, ma forse soprannome del grande eroe legato alle vicende del Quilombo De Palmares.


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